Vonnegut Kurt - 1952 - Distruggete Le Macchine by Vonnegut Kurt

Vonnegut Kurt - 1952 - Distruggete Le Macchine by Vonnegut Kurt

autore:Vonnegut Kurt
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Science Fiction
editore: Editrice Nord
pubblicato: 1979-01-31T23:00:00+00:00


CAPITOLO DICIOTTESIMO

Quando venne mercoledì, Paul si fermò alla sua fattoria, di buon mattino, e diede le istruzioni al signor Haycox. Il signor Haycox gli rispose che lui non era una cameriera.

Riluttante, Paul fece capire al signor Haycox che poteva scegliere: o faceva quel lavoro o se ne andava, e comunque era meglio se quel lavoro veniva fatto con cura. Per Paul era molto importante che fosse tutto perfetto, per preparare la delicata trasformazione di Anita.

– Lei crede di potersene andare in giro a comprare tutti quanti perché facciano quello che vuole lei, – replicò il signor Haycox, – Bè , questa volta si sbaglia, dottore. Lei può prendersi la sua laurea di dottore e…

– Non voglio licenziarla.

– E allora non mi licenzi.

– Per l’ultima volta, glielo chiedo come un favore…

– Perché non me lo aveva detto subito?

– Detto che cosa?

– Glielo chiedo come un favore!

– Certo, come un favore…

– Come un favore, solo per questa volta, – disse il signor Haycox. – Non sono una cameriera, ma cerco sempre di essere un buon amico.

– Grazie.

– Di niente. Non è il caso di parlarne.

Durante il giorno, Anita chiamò Paul per chiedergli che vestito doveva mettere.

– Un abito vecchio.

– Un ballo sull’aia?

– Non proprio, ma ci sei andata vicino. Vestiti come se si trattasse di un ballo sull’aia.

– Paul, ma adesso che la partenza per i Meadows è imminente, credi proprio che sia il caso di andarcene in giro a far baldoria?

– I Meadows non sono mica un funerale.

– Potrebbero diventarlo, Paul.

– Dimentichiamo i Meadows, per questa sera. Questa sera ci saranno soltanto Paul e Anita, e al diavolo tutto il resto.

– Dirlo è molto facile, Paul. È un’idea molto carina e tutto il resto, ma…

– Ma che cosa? – chiese lui, irritato.

– Ecco, non so; non voglio tormentarti, ma mi sembra che tu prenda un po’ troppo alla leggera i Meadows e la Squadra Azzurra.

– E che cosa dovrei fare?

– Non dovresti allenarti o qualcosa del genere? Voglio dire, non dovresti dormire molto e mangiare i cibi adatti e fare un po’ d’esercizio? E magari anche ridurre le sigarette?

– Cosa?

– Dovrai essere in forma, se deve vincere la Squadra Azzurra.

Paul rise.

– Ascoltami bene, Paul, non devi ridere. Shepherd dice che ha visto molte carriere fatte e disfatte, a seconda di come se la cavavano certuni, come capitani, ai Meadows. Shepherd ha rinunciato completamente al fumo.

– Puoi dirgli che io mi sono dato all’hashish per ridurre i miei tempi di reazione. La sua palla più veloce mi sembrerà lenta come un palloncino, quando la lancerà alla base. E questa sera usciremo.

– E va bene, – acconsentì cupamente lei. – Va bene.

– Ti amo, Anita.

– Ti amo, Paul.

E lei era pronta, quando lui arrivò a casa: non era la castellana di Ilium, ma una ragazza sottile, con un’aria vivace e un po’ smorfiosa in quei calzoni arrotolati sopra le ginocchia. Indossava una delle camicie di Paul, con i lembi annodati sotto il seno, ciabatte bianche, e un fazzoletto rosso attorno al collo.

– Così va bene?

– Perfetto.



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